Potranno accarezzarti
le mani tendere alzare
sipari d’onice albe primitive
sarò per te la tua ombra
il tuo pensiero costante
voce di violino che assottiglia filamenti d’apparenza
mano dolce di lunghi cammini
labbra scoscese per perderti ancora su tappeti di foglie
vestale assorta dei tuoi baci
sarò la tua gelosia
ogni volta che un sasso solcherà gli abissi
e il vento soffiando
curioso s’incuneerà tra radici sospese
io assillo dolcissimo
tesa tra le tue mani e morbidezza di labbra
gelosia
inferno di questa vita
dolce amica di questa sfinita notte
senza te è lago scuro
senza te è prigione d’ascia.
Il nostro grembo si ricopre di tulipani
grossi calici dal cuore gonfio
ricamo di bocche anelano ovari succosi
e petali si spargono sul corpo appena sveglio
sciogli lentamente il mio nome
attorciglia di velluto capelli di deserto.
Nudi
a scrutare cieli infiniti
e soffitti profondi di nulla
ciò che appare poi scompare
i nostri volti
nel sole di questo dicembre
resteranno impressi d’erba gialla
e la gelosia scorrerà ancora
tessendo viscere e corolle di cristallo
seni trasparenti vestiti d’allusioni
corpetti spogliati di legaccio in legaccio.
Voglio correre a piedi nudi sul tuo corpo
baciarlo nell’oscurità
e ritrovare pezzo a pezzo il tuo silenzio
bere dalla tua bocca la linfa che mi porta via
ritrovarti sempre su quel muretto
lucido di fantasia
che lascia sognare ancora
ciò che il paradiso promette
e la pelle senza voce
chiama. (Tiziana Aliffi)
Sono geloso della tua gelosia
quella che si rispecchia
nella nostra nudità
nella nudità di anime
che fremono per essere
carne
e lasciare i rimpianti
sugli specchi
quando l'oscurità
mi copre dei tuoi baci
mentre i legacci saltano
lentamente
uno alla volta
fino a scoprire
corpi che anelano
specchi rischiarati appena
da caravaggesche
fiamme di candelabri
E come fiamme sono le nostre mani
che danzano lingue di fuoco
su misteriosi anfratti di pelle
che solo lo specchio può raddoppiare.
E la gelosia della tua gelosia
non è che il desiderio del desiderio
è una mancanza
che devo segnare
come un sentiero vergine
con la mia saliva
mentre tu, ape famelica,
ti cibi di impossibili nettari
che solo lo specchio
che fa da soffitto
restituisce alla vita
dei nostri sguardi sognanti.
Nuotare nudo su di te
acqua avvolgente
dentro di te
onda che mi sovrasta
sotto di te
immerso in profondità
dalle quali non voglio emergere
anche se mi tolgono il fiato.
La tua invitante umidità
mi dirà
ad ogni bracciata
che la gelosia della gelosia
è il segreto
di ogni supremo appagamento.(Alfredo Bianco)
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